Uscite discografiche
Intervista alla cantautrice Helen Aria sul suo nuovo album “Afrodisiaco”
Abbiamo incontrato Eleonora Iamonte, in arte Helen Aria, che ha da poco pubblicato AFROSIDIACO” (TdE ProductionZ), il suo nuovo album disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 5 novembre.
Benvenuta su Primamusic. Partiamo subito dal tuo nome d’arte, come mai hai scelto di chiamarti Helen Aria?
Ho scelto “Helen” perché era il nome con cui mi chiamavano affettuosamente alcuni miei amici musicisti all’inizio del mio percorso musicale. È un nome dolce, ci sono affezionata e trovo che abbia un legame con la mia musica. Con il tempo ho deciso di aggiungere la parola “Aria” che ricorda la leggerezza, la libertà, il vento, l’atmosfera, la natura, l’anima. Indica qualcosa di astratto, di poco tangibile. Si ricollega anche all’opera italiana che ho avuto modo di approfondire durante il mio percorso di studi.
Ora che finalmente è uscito il tuo nuovo album sei emozionata?
Sono molto contenta, tutte le volte che pubblico un nuovo lavoro spero sempre di riuscire a trasmettere una piccola parte di me. Non mi preoccupo troppo di soddisfare le attese di qualcun altro, solo in questo modo riesco ad esprimermi al meglio.
Qual è il fil rouge e quali sono le peculiarità stilistiche di questo disco?
“Afrodisiaco” è un album ispirato agli anni ‘70. La presenza del violoncello è il fil rouge che, giocando con sonorità sperimentali, unisce i 14 brani muovendosi tra atmosfere sognanti e ritmi incalzanti. L’intero lavoro propone un viaggio attraverso la natura, caratterizzato dal suono cristallino e delicato dell’autoharp e dal timbro brillante del flauto traverso che trovano la loro complementarietà con i suoni acustici di chitarre, basso e batteria.
In “Afrodisiaco” spicca la presenza di diversi musicisti, qual è il valore aggiunto che questi artisti hanno apportato ai tuoi brani?
È stata fondamentale la collaborazione con diversi artisti: il produttore e arrangiatore Momo Riva che ha suonato batteria, basso e chitarra in ogni brano; il violoncellista Federico Puppi che ha mescolato il timbro caldo e brillante del suo violoncello a sonorità elettriche in 11 tracce; Stefano Blanc, violoncellista dell’orchestra sinfonica della Rai, ha registrato il brano “Blue Dreams”; Andrea CadIO Cadioli, insegnante di arti visive a Los Angeles, ha realizzato i visual per i videoclip dei brani e la grafica della cover dell’album.
La scelta di scrivere in più lingue valorizza ancor di più il messaggio artistico che intendi trasmettere all’ascoltatore?
La scelta delle lingue italiano, inglese e francese mi permette di giocare con la musicalità di parole molto diverse tra loro e in questo modo riesco a far passare una o più tematiche sotto luci differenti. Sono nata e vivo in Valle D’Aosta e sono molto legata alla lingua francese fin da bambina. Mi sono poi avvicinata all’inglese durante l’adolescenza ascoltando la musica folk americana e i vinili di mio papà.
Hai già in programma delle date per presentare “Afrodisiaco”?
Si, ho già presentato il nuovo album a Courmayeur (Valle d’Aosta) il 18 dicembre e sono già alla ricerca di nuove date.