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Uno sguardo al “Cantautorato Letterario Indipendente” di Filippo Zucchetti. L’intervista

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Abbiamo raggiunto il cantautore Filippo Zucchetti che ha da poco pubblicato il nuovo singolo “Cielo Elettrico”. Cosa cosa ci ha raccontato Filippo a riguardo:

 

Ciao Filippo, benvenuto. Prima di tutto, cos’è per te la musica?
Ciao a tutti Voi! La musica per me ha due identità principali e distinte. È un “luogo” non materiale dove mi immergo nel momento dell’ascolto. Mi rilassa, mi dà energia, mi solleva, mi emoziona e mi ispira. Allo stesso tempo, però, è anche un mezzo espressivo che utilizzo per comunicare. Con la musica riesco a creare in modo molto naturale, ed è questo il bello.

Come è nato il tuo nuovo singolo, “Cielo Elettrico”?
Come per tutti i brani che scrivo anche per “Cielo Elettrico” è arrivata prima la melodia. In questo brano in particolare è nata mentre suonavo accordi aperti con la chitarra con un suono molto distorto. Amo questo tipo di suono (che non a caso cito ben due volte nel testo del brano: “Gli accordi sventrati della musica Grunge” e “C’era un suono elettrico distorto e magnifico”), mi dà energia e mi crea una sorta di vibrazione interna. Conclusa la parte musicale sono passato alla stesura del testo. La forte energia della musica mi ha fatto ripensare ad una sera di qualche tempo prima in cui c’era stata una tempesta di fulmini senza tuoni: un Cielo Elettrico! Una sensazione potente, energica che mi ha riportato indietro nel tempo. Così ho strutturato il testo come una sorta di “stanze di vita vissuta”, di ricordi, di scene, di persone. Si accede in queste “stanze” e le si attraversa osservando tutto ciò che accade. Per scrivere, molto spesso, utilizzo una visione cinematografica: “filmo” tramite la mia immaginazione una scena e poi la descrivo nel testo.

Cosa ti ha influenzato musicalmente parlando e quali sono invece le tue ispirazioni di carattere artistico (cinema, letteratura, ecc)?
Battisti è senza dubbio l’artista che più mi ha influenzato a livello melodico, come struttura dei brani e come interpretazione. Lo ritengo fondamentale.    Come testi e come pensiero in generale l’influenza maggiore è da ricondursi senz’altro a Francesco Guccini. Trovo, inoltre, interessantissimo il linguaggio di Vasco Brondi (Ex le Luci della Centrale Elettrica), Francesco Bianconi (Baustelle) e Umberto Maria Giardini (ex Moltheni).  Importantissimi sono stati anche Franco Battiato, Rino Gaetano e Francesco De Gregori. Mi è impossibile comunque non citare: Neil Young, Mark Knofler, Ben Harper, Leonard Coen, Tom Waits, I Conting Crows, I Pink Floyd, J Mascis, Tracy Chapman. E sicuramente ne sto tralasciando tantissimi…
Infine ci sono due album che voglio citare malgrado io non segua assiduamente i lavori di questi due cantautori, ma che comunque mi hanno influenzato profondamente e sono:
“La Fabbrica Di Plastica” Di Gianluca Grignani. Un album coraggioso e dal suono di una potenza incredibile. Scritto, prodotto, suonato e arrangiato dallo stesso Grignani.
– “Oltre” Di Claudio Baglioni. Un album enorme, sia dal punto di vista del linguaggio che sonoro.
Per chi non conosce questi album ascolterete un Grignani e un Baglioni che non avete mai sentito prima.
Musica a parte, i libri sono sicuramente la mia maggior fonte di ispirazione, subito dopo viene il cinema (tra tutti i film di Paolo Sorrentino) e infine l’osservare e l’ascoltare. Credo che per arrivare a scrivere certi brani sia necessario avere “il bicchiere sempre vuoto”, cioè avere sempre “sete” di conoscere, imparare, sapere senza fine. Si deve leggere in continuazione, ascoltare tanta e diversa musica, vedere (e rivedere) film, essere curiosi, saper ascoltare e osservare.

Filippo Zucchetti – Cielo Elettrico

Che definizione si potrebbe dare al tuo genere musicale?
Le definizioni in genere mi stanno un po’ strette (citando il testo di “Cielo Elettrico”: “Resto indefinibile per quanto possibile”) comunque, volendo coniare un nuovo termine, credo si possa chiamare “Cantautorato Letterario Indipendente”.

Ti piacerebbe pubblicare un disco? Ci stai già lavorando?
Pubblicare un disco è l’obbiettivo che mi sono dato per il 2024. Sto preparando un album (versione CD e Vinile) con tutti brani inediti da me scritti che vorrei arricchire con un libretto in cui, oltre ai testi, cercherò di far conoscere il mio pensiero e di accompagnare l’ascoltatore verso una quanto più possibile immersione nella canzone. Partendo da come è nata, gli aneddoti legati alla sua realizzazione fino ad arrivare a far comprendere i vari “strati” da cui è composta. Non spiegherò in dettaglio il brano, ma sottolineerò dei passaggi, delle piccole sfumature che senza dubbio doneranno all’ascoltatore una fruizione completa ed appagante. Questo processo penso che valga per tutte le opere con le quali ci confrontiamo. Uno sguardo, un ascolto o una lettura superficiale svilisce l’opera e il suo creatore oltre a non lasciare nulla al fruitore.

Filippo Zucchetti


Qual è il tuo parere in merito alle potenzialità dei social network e al loro utilizzo?
I social, e la tecnologia in generale, sono solo dei mezzi al nostro servizio e finché restiamo consapevoli di questo e ne facciamo buon uso va tutto bene. Il problema insorge quando le cose si invertono, ovvero che diventiamo noi schiavi della tecnologia. Ricordiamoci sempre che la libertà di comunicazione che abbiamo non è per nulla scontata ed è importantissima, ma allo stesso tempo prevede da parte nostra di esserne responsabili. La libertà prevede sempre responsabilità. Concludo dicendo che comunque non va mai demonizzato il mezzo (in questo caso i social) ma semmai l’utilizzo che se ne fa.

Progetti per l’estate? Qualche data live in programma?
Prima dell’estate uscirà un altro singolo, poi mi concentrerò sugli ultimi pezzi che andranno a comporre l’album e infine sul libro che accompagnerà il disco. Vi ringrazio per l’intervista che dà modo di conoscere meglio il mio progetto. A presto.

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