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Intervista a Jacopo Ratini: “Le canzoni sono terapeutiche”

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Jacopo Ratini è un cantautore dalla grande creatività ed eccletticità. Il suo repertorio può considerarsi unico per le sue connotazioni stilistiche ed emozionali. Lo ringraziamo per il tempo che ci ha dedicato con questa breve intervista.

 

Ricollegandoci al tuo ultimo singolo, quanto è difficile “Il mestiere di scrivere” nel 2024?
Più che il mestiere di scrivere, oggi, è difficile il mestiere di farsi ascoltare. Ci sono tante (forse troppe) voci ma poche vetrine o occasioni davvero importanti per fare arrivare le proprie parole e le proprie idee al grande pubblico.

Che rapporto hai con te stesso? Le canzoni e lo scrivere i testi sono elementi che ti aiutano a esplorare alcuni aspetti della tua emotività?
Le canzoni sono terapeutiche. Mi aiutano ad osservare e ad analizzare me stesso, le persone e la realtà da punti di vista differenti e sotto aspetti nuovi e, spesso, più interessanti.

 

 

Quali situazioni influenzano il tuo modo di fare arte?
Traggo ispirazione e insegnamento sia dai grandi momenti di malinconia e tristezza sia dalle occasioni di gioia e di felicità. Sono facce differenti di una stessa medaglia. Un po’ come lo yin e lo yang. Fanno parte di me e del mio essere artista, in egual misura.

Hai mai avuto la sensazione di dedicare la giusta canzone alla persona sbagliata?
Scrivere una canzone e poi pentirmene, mai. Ma mi è capitato di scrivere un brano che parla di amore tossico (“L’amore che sfonda”) in ricordo di una relazione decisamente sbagliata nella mia vita, di cui avrei volentieri fatto a meno.

Si sta avvicinando la settimana del Festival di Sanremo. Ti piacerebbe tornare?
Mi piacerebbe tornare ogni anno al Festival. Come artista in gara o come autore, non farebbe alcuna differenza.

L’ultima parola a te.
Grazie per il tempo e per lo spazio che mi avete dedicato.

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