Album
Dentro il cuore ipnotico dell’EP omonimo dei Selva Oscura
L’EP omonimo dei Selva Oscura si presenta come una dichiarazione d’intenti chiara e potente. Composto da cinque tracce, questo lavoro dimostra la loro straordinaria capacità di fondere il peso granitico dell’hard rock con le sfumature profonde e avvolgenti della psichedelia, creando un’atmosfera magnetica e immersiva.
Anche la copertina dell’EP riflette perfettamente l’essenza del progetto musicale. Con un design basato su una serie di cornici concentriche dai colori che sfumano dal blu profondo all’arancione vivido, fino al verde tenue, richiama un viaggio progressivo verso un centro misterioso e ipnotico. Al cuore della composizione, una forma circolare con linee ondulate evoca l’immagine di un’onda sonora, simbolo del misticismo che permea tutto l’EP. Semplice ma incredibilmente evocativa, la copertina invita l’osservatore ad esplorare i mondi sonori della band, promettendo un’esperienza tanto visiva quanto musicale di grande intensità e profondità.
Il viaggio sonoro si apre con “Mercurio”, un brano che colpisce subito per la sua energia travolgente. Il riff iniziale è un pugno nello stomaco che non lascia scampo, mentre la voce di Umberto Maria Giardini si staglia sopra una base ritmica solida, quasi implacabile. È un biglietto da visita perfetto per l’EP: diretto, viscerale, impossibile da ignorare.
Segue “Oceano di nessuno”, un pezzo che gioca con una ritmica ossessiva e ipnotica. Qui, le chitarre si prendono il centro della scena, disegnando paesaggi sonori che evocano solitudine e vastità. Il risultato è un brano capace di trascinare l’ascoltatore in un vortice sonoro da cui è impossibile uscire senza essere cambiati.
Il cuore pulsante dell’EP è senza dubbio “Ipernotte”, un brano che racchiude l’essenza dei Selva Oscura. Potenza e melodia si intrecciano in un equilibrio perfetto, mentre il testo trasuda lirismo e introspezione. È una traccia che colpisce non solo per la sua intensità, ma anche per la sua capacità di raccontare una storia attraverso suoni e parole. Un manifesto della band, destinato a lasciare il segno.
Con “Tu che domini”, i Selva Oscura rallentano il ritmo, offrendo un momento di respiro carico di emozione. La ballata oscura si sviluppa lentamente, come un fiume nero che scorre inesorabile, portando con sé riflessioni profonde e immagini evocative. La voce si fa più intima, regalando una performance carica di intensità emotiva.
Chiude l’EP “Thai”, un pezzo che si distingue per il suo carattere enigmatico e sperimentale. Le strutture sonore si fanno più astratte, lasciando spazio all’immaginazione dell’ascoltatore. È un brano che sintetizza l’anima dei Selva Oscura: audace, misteriosa e sempre pronta a spingersi oltre i confini.