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“La giostra” di angelae: una riflessione sull’apparenza e la superficialità nella società contemporanea

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Il nuovo brano di angelae, “La giostra”, utilizza la metafora della giostra per mettere in luce una vita che, sebbene possa apparire perfetta e divertente, è in realtà dominata da apparenze e pressioni sociali. Con un sound che combina indie rock e synth pop, la canzone ci invita a riflettere sulla distanza tra le aspettative esterne e i veri desideri personali.

 

C’è un momento specifico che ricordi come l’inizio della tua carriera musicale?

Quando nel 2019 ho iniziato a lavorare sistematicamente per registrare il primo disco e siamo andati anche in Spagna a registrare una parte delle voci, è stato molto emozionante e ho iniziato a pensare di poter percorrere questa strada.

 

Da dove trai principalmente ispirazione per le tue canzoni?

Dalle persone che ho intorno e dalle relazioni con gli altri, gli scontri, i fallimenti e gli imprevisti mi danno sempre materiale per le canzoni.

 

Ci sono temi o messaggi ricorrenti nelle tue canzoni?

Le cadute. Sarà perchè sono goffa o perché sono alla costante ricerca di un equilibrio migliore ma nelle canzoni cado, crollo, inciampo spesso. E poi l’invisibilità, il sentirmi trasparente, il non sentirmi vista e ascoltata.

 

Quali artisti o generi musicali ti hanno influenzato maggiormente?

Sicuramente ho un forte legame con il cantautorato italiano che mi ha legato molto al significato del testo, musicalmente Bjork e Florence&The Machine

 

Come valuti la tua evoluzione artistica nel corso degli anni?

Le ultime canzoni sono la sintesi dei miei lavori precedenti, il primo disco era tutto suonato e spaziavo tantissimo tra i generi, sono passata poi per una fase più elettronica e una produzione molto più omogenea, fino ad arrivare a La giostra e i prossimi brani che usciranno, in cui gli elementi di elettronica si fondono con la parte suonata e il genere si è spostato verso l’indie pop ma lascia spazio a contaminazioni.

 

Qual è la tua canzone preferita da eseguire dal vivo e perché?

Punto Gi, perché mi fa sentire molto forte e libera, parla di corpo, di pancia, di sesso e di essere donne e mi fa sentire bene cantarla, mi fa sentire di usare la mia voce per qualcosa di importante.

 

Da dove è nata l’idea per il tuo nuovo singolo?

Stavo guardando i fuochi d’artificio e mi hanno messo molta malinconia, ricordo di aver pensato che si spegnevano troppo presto e che succedeva così anche al mio slancio nei confronti dei nuovi inizi.

 

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro in termini di carriera musicale?

Avere una buona continuità e crescita nell’attività live e suonare anche all’estero.

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