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Intervista al cantautore e producer Montone

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Montone è il nome d’arte di Ferdinando Montone, musicista e autore che ha militato in tantissime band prima di iniziare a scrivere le sue canzoni in italiano. Dal 14 gennaio  è disponibile “LE ONDE”, il suo nuovo singolo uscito per la sua etichetta Himalaya Dischi. Una riflessione sulla fugacità del tempo, sul vivere al massimo ogni istante, perché all’orizzonte ci sono sempre delle enormi onde pronte a spazzare via tutto in pochissimo tempo.

 

Cosa rappresenta per te la musica in generale e il tuo fare musica in particolare? Mi spiego meglio, quale ritieni essere il potere della Musica nonché il suo principale pregio, valore e Cinalità?
La musica è una parte molto importante della mia vita, non è un qualcosa che è possibile scindere dalla mia persona, dal mio essere. La musica, quella vera, ha il potere di cambiare stati d’animo, di farti compagnia, di aprire la tua mente, di cambiare le persone e credo a volte anche di cambiare la nostra società . È anche vero che nei nostri tempi è spesso relegata a sottofondo o a mero intrattenimento e ci siamo scordati della sua grande forza.

È uscito il tuo nuovo singolo, “Le Onde”. Con quali aspettative, propositi e obiettivi è venuta alla luce questa canzone?
Diciamo che il mio fare musica non è un percorso razionale, tipico di chi fa musica “a tavolino”, quindi non ci sono degli obbiettivi a “priori” quando scrivo una canzone. Ovviamente mi aspetto che colpisca nell’intimo chi la ascolta e che la porti ad avvicinarsi al mio mondo e a seguire il mio percorso, questo è ovvio.

A detta di molti artisti, la pandemia è stata paradossalmente fonte di ispirazione. Anche per te si è veriCicata la stessa cosa?
Sì, e in modo particolare. Oltre ad avere scritto molto ho anche studiato da Producer e ho fondato la mia etichetta Himalaya Dischi. Diciamo quindi che ho usato questo tempo per allargare i miei orizzonti e le mie conoscenze, sia in ambito artistico che lavorativo.

C’è qualche “collega” che stimi particolarmente?
Diventa sempre più difficile per me “stimare” qualcuno soprattutto oggi in Italia, perché appena noto qualche artista che mi colpisce due giorni dopo lo trovo o in qualche talent o in qualche disco con diecimila featuring inutili. Se dovessi farti un nome di un collega che stimo il primo che mi viene in mente è Federico Fiumani, uno che ha fatto sempre grande musica, è sempre stato coerente con se stesso e non si è mai venduto. Ce ne sono anche altri ovviamente, ma il suo esempio credo sia quello giusto da seguire se vogliamo dare vita ad una nuova scenda indipendente oggi in Italia, perché forse se ne sono accorti in pochi, ma la musica indipendente nel nostro paese è stata rasa al suolo.

Dopo “Le Onde” cosa bolle in pentola dal punto di vista musicale? C’è un metaforico cantiere nel quale stai costruendo qualcosa di nuovo da proporre al pubblico?
Ci sarà un EP che uscirà nei prossimi mesi che segnerà appunto l’inizio di un nuovo percorso da autore e producer insieme, la proposta di un suono nuovo, del mio suono, che ho cercato e trovato in questi ultimi due anni.

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