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Intervista a The Uncles: un pezzo di noi in ‘Quello che rimane’

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Oggi abbiamo il piacere di parlare con The Uncles, il duo che ha appena rilasciato il singolo “Quello che rimane”. Questa canzone affronta con sincerità e delicatezza il tema della fine di una storia, un argomento che risuona profondamente con molti di noi. Scopriamo insieme l’ispirazione dietro il brano e il processo creativo che lo ha portato alla luce.

“Quello che rimane” è una canzone che parla della fine di una storia. Da dove è nata l’ispirazione per un tema così delicato e personale?
Quello che rimane nasce sul divano di casa, chitarra e voce e nasce principalmente dalla nostra esperienza personale e dalla nostra sensibilità. Le canzoni, per quanto ci riguarda, sono la nostra terapia, ovvero il nostro modo per tirar fuori, elaborare quel qualcosa dentro di te. C’è chi corre, chi urla, chi si accanisce su di un sacco da box, noi scriviamo una canzone.

La produzione del brano è stata una progressiva scoperta. Ci potete raccontare qualche aneddoto o difficoltà particolare durante la lavorazione in studio?
Il nostro rapporto artistico è sempre molto ricco di “scambi di opinioni”, ormai siamo più che abituati!
Gli scontri sono all’ordine del giorno, cosi come in studio. Durante la produzione di Quello che rimane abbiamo letteralmente odiato il LA bemolle, non credo scriveremo più nulla in questa tonalità. La sfida più grande è stata trovare la giusta tonalità e gli accordi conseguenti districandosi fra capotasto e accordature diverse della chitarra. L’abbiamo superata litigando, come al solito! 🙂

Molti dei vostri brani nascono chitarra/piano e voce, spesso sul divano di casa. Com’è il vostro processo creativo?
La nascita di una canzone è un evento quasi esclusivamente istintivo. Dopo di che c’è la condivisione, il confronto e l’unione delle nostre penne. E delle nostre pene, per far si che dentro ad ogni canzone ci sia un pezzo di ognuno di noi due. Il momento più divertente è certamente quello della produzione e dell’arrangiamento prece e come sentirsi dei sarti che vestono, a misura, ogni canzone nella loro diversità.

Il videoclip di “Quello che rimane” è un classico lyrics video, con immagini del making of. Come mai questa scelta?
Per noi è fondamentale, specialmente da artisti emergenti quali siamo, che prima di tutto le persone possano conoscerci e riconoscerci solo tramite la nostra musica, le nostre parole, il nostro stile. Controcorrente? Probabile, ma sappiamo essere la scelta giusta perché, infondo, noi vorremmo essere l’artista che senti e che ti resta dentro e non quello che vedi e poi se ne va.

Avete detto che ognuno può scrivere la sua verità alla fine di una storia. Cosa sperate che rimanga a chi ascolta “Quello che rimane”?
Da un punto di vista artistico speriamo che rimanga un po di noi! Da un punto di vista emotivo speriamo che rimanga l’emozione che volevamo descrivere ovvero la malinconia, l’accettazione che sono diverse dalla tristezza: le prime ti fanno andare avanti, la seconda invece ti tiene fermo lì dove sei.

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