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Palazzina Laf: il dramma di Taranto alla 18° edizione della Festa del Cinema di Roma

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ROMA – Il film “Palazzina Laf”, diretto e interpretato da Michele Riondino, si avventura nel delicato e complesso tema del mobbing, ripercorrendo il celebre episodio della Palazzina Laf del 1997. Riondino, già noto al pubblico come attore, fa il suo debutto dietro la macchina da presa, offrendo una rappresentazione avvincente, che alterna dramma, surrealismo e grottesco, evocando echi del cinema di Elio Petri.

Il protagonista, Caterino Lamanna, interpretato magistralmente da Riondino, è un operaio all’interno dell’Ilva, la cui vita prende una piega inaspettata quando viene manipolato dal dirigente Giancarlo Basile, reso vivo sullo schermo da Elio Germano. Il film svela le dinamiche umane e industriali di un periodo storico, mostrando la tragica realtà dei lavoratori relegati nella Palazzina Laf, dove il tempo sembra fermarsi. Riondino dimostra una regia matura e sicura, circondandosi di attori talentuosi come Vanessa Scalera, Paolo Pierobon e Gianni D’Addario. La performance di Germano, sebbene a tratti eccessiva, offre uno spaccato del potere e della corruzione nella sfera lavorativa. L’originalità del film risiede nella scelta coraggiosa di non redimere il personaggio principale, evitando una risoluzione morale convenzionale.
La colonna sonora, curata da Teho Teardo e completata dalla toccante canzone “La mia terra” di Diodato, arricchisce ulteriormente l’esperienza visiva. “Palazzina Laf” ha meritatamente trovato il suo posto al Grand Public della Festa del Cinema di Roma e si annuncia come un film imperdibile. Distribuito da Bim, promette di lasciare una traccia indelebile nel panorama cinematografico italiano.

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