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Timothy Cavicchini: dalla grinta di The Voice a un rock intimo e coinvolgente

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Timothy Cavicchini, rocker veronese di origini mantovane, è una figura di spicco nel panorama musicale italiano grazie alla sua partecipazione a The Voice of Italy nel Team di Piero Pelù e come giudice su All Together Now. Con oltre 200 concerti all’anno, Timothy ha costruito un legame unico con il suo pubblico, trasformando i suoi spettacoli rock in esperienze intime e coinvolgenti. Il suo nuovo singolo Stabile, disponibile dal 20 settembre 2024, riflette il suo amore per la musica e la famiglia, temi centrali nella sua vita. Nonostante le sfide, Timothy rimane fedele al suo stile, desideroso di portare la sua musica ovunque, senza badare alle mode o alle classifiche.

C’è un momento specifico che ricordi come l’inizio della tua carriera musicale?
Ciao ragazzi, si, nel 2011 inizio con sforzi immani a vivere di musica, facendo comunque per 1 anno, lavoro doppio, la mattina come barista, la notte come frontman.

Da dove trai principalmente ispirazione per le tue canzoni?
Dalla vita quotidiana, difatti i miei testi e le mie canzoni in generale, si incastrano perfettamente nel periodo di vita che sto vivendo nel momento in cui esce il brano, arrivando a modificare il testo fino a 5 minuti prima di cantarlo in studio.

Ci sono temi o messaggi ricorrenti nelle tue canzoni?
L’amore inevitabilmente é padrone della mia vita, i sentimenti in generale, la paternità, ma anche l’attualità, amo cantare del mio amore per la musica, proprio come nell’ultimo singolo dove l’amore per la mia famiglia si intrinseca a quello per la musica.

Quali artisti o generi musicali ti hanno influenzato maggiormente?
Io sono figlio del Grunge, per l’esattezza figlio del NIRVANA MTV unplugged, da lì, il mio amore per i suoni più marcati e crudi, ma anche per la musica acustica, mi radico nei Pearl Jam, nei Soundgarden, nei Rage Against the machine, le influenze italiane maggiori provengono dai Timoria, da Piero Pelù, dai Negrita, ho amato Velvet, Subsonica, Afterhours.

Come valuti la tua evoluzione artistica nel corso degli anni?
Appena all’inizio, é così difficile fare musica da solo, tutto richiede sacrifici enormi, ma ogni volta, sento un cambio, un upgrade, i miei gusti cambiano e ciò che temevo di fare un tempo, oggi diventa una possibilità fortissima.

Qual è la tua canzone preferita da eseguire dal vivo e perché?
Io ho un amore sanguigno con “Altrove”, sembra sempre la prima volta che la sento, mi emoziona ancora ed ancora, ma il prossimo singolo sarà pazzesco da suonare.

Da dove è nata l’idea per il tuo nuovo singolo?
Da una riflessione notturna, dalla necessità di trovare risposte in una vita completamente storta, con il bisogno di forgiare il mio senso di equilibrio, ci ho impiegato quasi 40 anni e la risposta l’ho trovata nei miei figlioli e nel mio mestiere.

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro in termini di carriera musicale?
Mi piacerebbe avere la possibilità di farmi conoscere di più, mi piacerebbe suonare in tutte le regioni, per portare la mia musica a tutti, il resto non mi interessa, non ho mai badato alle classifiche od alle mode musicali, faccio musica alla vecchia, so che a tanti appassionati piace ancora così.

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