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Cerry: la musica come linguaggio universale
Benvenuti a questa intervista con Cerry, il talentuoso artista dietro il nuovo singolo “Quando vuoi tu”, disponibile dal 6 settembre 2024 su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica. Con una carriera che ha radici profonde nell’amore per la musica fin dall’infanzia, Cerry ha trasformato la passione per la chitarra e il canto in un percorso artistico vibrante e personale. Oggi, ci condividerà il suo viaggio creativo, le influenze dietro il suo ultimo brano e i suoi sogni futuri nell’industria musicale.
C’è un momento specifico che ricordi come l’inizio della tua carriera musicale?
Tutto inizia a 8 anni, quando prendo in mano la mia prima chitarra e non riesco più a staccarmene. Poco dopo, inizio anche a prendere lezioni di canto. Verso i 15 anni, mi accorgo che cantare le canzoni degli altri non mi soddisfa più, così decido di iniziare a scrivere i miei primi brani. Sicuramente non erano professionali come quelli di oggi, ma è da lì che tutto è cominciato.
Da dove trai principalmente ispirazione per le tue canzoni?
Solitamente inizio a scrivere su una strumentale e mi lascio trasportare da un flusso di coscienza che mi porta a sviluppare il testo. Oppure, capita spesso che durante le mie passeggiate serali mi venga in mente qualcosa che in un secondo momento trasformerò in musica.
Ci sono temi o messaggi ricorrenti nelle tue canzoni?
Parlo spesso di temi comuni, qualcosa in cui tutti possano ritrovarsi con una parte del loro vissuto. Non amo particolarmente scrivere di argomenti troppo personali, perché credo che la musica sia un linguaggio universale: meno si è specifici, più si ha la possibilità di parlare a tutti.
Quali artisti o generi musicali ti hanno influenzato maggiormente?
Non ho avuto particolari influenze artistiche in questo brano; è nato dalla voglia di creare un pezzo di fine estate che potesse trasmettere tranquillità e, al tempo stesso, stabilire una connessione con il pubblico.
Come valuti la tua evoluzione artistica nel corso degli anni?
Quando ho iniziato a scrivere i miei primi brani, ero molto concentrato su un solo genere e non sperimentavo; avevo una mentalità piuttosto chiusa. Crescendo, invece, ho cominciato ad apprezzare generi nuovi e diversi dai miei, cercando di farli miei e di imprimere la mia impronta artistica. “Quando vuoi tu” è un esempio.
Qual è la tua canzone preferita da eseguire dal vivo e perché?
La canzone che preferisco cantare dal vivo è “Stupida Domenica”. Per me, questo brano segna il passaggio a una fase successiva della mia carriera musicale. È da qui che mi rendo conto di poter puntare in alto e realizzare i miei sogni.
Da dove è nata l’idea per il tuo nuovo singolo?
Il pezzo nasce dopo aver ascoltato la storia di un mio caro amico, che mi ha raccontato della sua difficoltà a lasciarsi il passato alle spalle e a vedere il futuro con ottimismo. Mi ha colpito particolarmente, e ho subito pensato che potesse essere una storia in cui tanti, me compreso, potessero riconoscersi.
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro in termini di carriera musicale?
Come molti ragazzi della mia età, uno dei miei obiettivi è vivere di musica, avere un mio pubblico e girare l’Italia, e magari anche l’estero, cantando le mie canzoni.