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LILCIU ci racconta “Scrivere normale”

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In occasione dell’uscita del nuovo singolo “Scrivere normale” abbiamo avuto il piacere di intervistare LILCIU.

C’è un momento specifico che ricordi come l’inizio della tua carriera musicale?

Sicuramente uno dei momenti più significativi e quando mi sono reso conto che con uno dei miei progetti più longevi (Krauten Veda) stavamo iniziando un mini tour tra festival e locali. E anche con altri progetti ricordo dei live che mi hanno segnato molto, ad esempio con il gruppo Krakes al Barrio’s di Milano o con il gruppo Di Noi Stessi E Altri Mondi al Glue di Firenze.

Poi oltre che come turnista o sostituto per alcune situazioni, sicuramente coprire per anni il ruolo di percussionista nel progetto Galup, ha contribuito molto alla mia crescita musicale e personale, abbiamo girato tantissimo live per l’Italia, ricordo anche un opening act ad Alborosie, a villa Tittoni a Milano, stupendo!

Riguardo al mio progetto LILCIU invece, cito sicuramente a livello di maggior importanza il lavorare con un produttore come DonJoe e presentare il progetto al NumberOne in apertura ad Anna.

Da dove trai principalmente ispirazione per le tue canzoni?

Mi ispiro sicuramente ad esperienze personali passate e presenti, a quello che provo e vivo quotidianamente e tutto ciò che mi trasmette l’esterno, amici, parenti, conoscenti, sconosciuti, cultura, gossip, storia, economia, attualità, tutto il presente ed il passato.

Ci sono temi o messaggi ricorrenti nelle tue canzoni?

Sicuramente le delusione e la sofferenza dovuta alla fine di una relazione o ad un amore non ricambiato. Poi anche le droghe, dall’ abuso allo spaccio, cerco di descriverle anche per i lati peggiori che possono dare, come la dipendenza derivata dall’abuso o la galera derivata dallo spaccio. Se ti beccano e ci finisci non è bello, ma anche se non ci finisci non arriveranno dei bei momenti. Il mio non vuole essere un messaggio bigotto o di proibizionismo, assolutamente, anzi, voglio solo raccontare anche un altro lato legato agli stupefacenti che troppo spesso resta nell’ombra.

Quali artisti o generi musicali ti hanno influenzato maggiormente?

Il cantautorato italiano sicuramente è il primo genere che mi ha fatto avvicinare alla musica. Poi è arrivato il punk rock che ha cambiato per sempre il mio modo di vedere la musica. Immagina di avere 11/12 anni, stai ascoltando l’insuperabile De Andrè in concerto con la PFM nel tuo lettore cd portatile, quando ad un certo punto una tua compagna di classe ti fa ascoltare per la prima volta i Sex Pistols, è un tale shock che nulla può essere più uguale a prima. Ovviamente poi si apre tutto un mondo, il Rock, il Pop il Metal, il Funk, il Progressive, il Jazz, la Fusion, il Rap, il Soul, la Dance! Ecc ecc ma anche la classica! La musica è un mondo che non finisce mai e se sei bravo a non ingolfarti e abissarti in qualche stupida chiusura mentale ti sorprenderà sempre. Un mondo composto da generi e tutti i loro sottogeneri che col tempo poi scopri son diventati generi con altrettanti sottogeneri e così via. Parliamo di influenze ovviamente! Non chiedetemi di trovare una parola, un genere o una sottogenere in cui identificarmi, diventa problematico limitarsi a dire LILCIU è questo o è quello, perché al suo interno si reperiscono tutti i tipi di influenze, musicali e non!

Come valuti la tua evoluzione artistica nel corso degli anni?

Come ho detto prima i vari progetti musicali a cui ho preso parte mi hanno dato la possibilità di imparare molto e di crescere sia artisticamente che umanamente.

Il progetto LILCIU però è il mio progetto solista e quindi quello dove le decisioni spettano esclusivamente a me. Dopo anni di gruppi era da molto che sentivo la necessità di avere un progetto mio, dove mettere solo ed esclusivamente me stesso, i miei testi, le miei idee, la mia immagine e le mie scelte, quello che volevo da LILCIU era proprio questo! Ovviamente riguardo ai brani sono ovviamente flessibile e cerco anche di adattarmi e ascoltare il più possibile i produttori con cui lavoro. Non chiedetemi

Qual è la tua canzone preferita da eseguire dal vivo e perché?

Sicuramente tutte! Ahahah se devo però scegliere dico è A1, è quella che mi da più carica di tutte e dove trovo sempre la migliore risposta da parte del pubblico. Chi non l’ha mai sentita, dopo averla sentita live chiede sempre “che brano era?” “il titolo di questa?”  “questa è già uscita?”

Sicuramente uno dei pezzi più forti che ho senza togliere nulla agli altri brani, ma se guardiamo dal punto di vista del pubblico, il riscontro parla chiaro!

Da dove è nata l’idea per il tuo nuovo singolo?

Nasce tutto da una mia carissima amica per cui avevo una cotta tremenda, ma lei purtroppo mi vedeva solo ed esclusivamente come un amico, e nel corso degli anni poi questa cotta è sparita. Lei in quel periodo era presa da una relazione che le stava letteralmente succhiando l’anima, infatti (e nel testo lo si capisce chiaramente) questo rapporto, oltre che a crearle una grande sofferenza e grandi problemi di autostima e di insonnia. La stava anche cambiando poco a poco nel profondo, infatti una volta finita la storia lei ha iniziato a vedere tutti i lati negativi che il suo ormai ex possedeva e quanto fosse nociva per lei quella relazione, ma da un certo punto di vista ormai era troppo tardi, perché la storia era sì finita ma l’aveva trasformata in una versione femminile della persona che tanto l’aveva fatta soffrire.

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro in termini di carriera musicale?

Pubblicherò ancora qualche singolo e poi finalmente il primo album a settembre, a cui se tutto va bene seguirà un tour di promozione. Poi sono già al lavoro ad altri brani che formeranno un futuro EP ed un secondo album. Ma con calma, vediamo se riesco a concludere il primo ahahah

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