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Intervista a Simone Galassi: «È inutile punirsi per i propri errori»
È disponibile sulle piattaforme digitali e in tutti i digital store “Viaggio senza fine” (Rinascimento/ Distrokid), l’album d’esordio del cantautore Simone Galassi. Un disco sulla magica e dolorosa evoluzione delle nostre anime. Dallo stesso giorno in rotazione radiofonica il singolo “Milano senza soldi”. Ecco cosa il cantautore ha raccontato sulle pagine di PrimaMusic.
Ciao Simone, benvenuto sulle pagine di PrimaMusic, parliamo subito del tuo nuovo album, “Viaggio senza fine”, che riscontri stai avendo?
Ottimi riscontri sia online che dal vivo. Chiaramente i miei numeri sono ancora piccoli, noto però il sincero amore di chi si interessa!
In “Milano senza soldi”, singolo attualmente in rotazione radiofonica, affronti il malessere di chi si sente vittima della società. Ti va di raccontarci come è nato questo brano e cosa rappresenta per te?
È nato a seguito di un periodo davvero difficile dal punto di vista economico e mentale. Mi sembrava di affogare dentro gli eventi negativi che si concatenavano. Inoltre a tratti mi sembrava di percepire anche il dolore altrui in tutti quei sguardi affranti e stanchi che s’incontrano in giro. Una mattina mi alzai e sputai fuori “Milano Senza Soldi”.
In “Rabbie su rabbie”, invece, descrivi il percorso di chi prova a ricominciare. È un brano autobiografico?
Sì, è un brano autobiografico. Prendere la decisione di ricominciare talvolta è la cosa più difficile. Sottoporsi al cambiamento non è cosa facile da accettare per l’inconscio.
Stai già pensando ad un tour estivo per presentare al pubblico i tuoi nuovi brani? Che rapporto hai con la dimensione live?
Sì, stiamo già suonando i brani in un tour primaverile e l’estivo sta prendendo forma. Suonare live è tutto. Dalle prove al palco è adrenalina, è coesione, è magia.
Ho apprezzato tutto il disco dall’inizio alla fine e, dopo ogni ascolto, la mia traccia preferita cambia sempre. C’è un brano che ti ha fatto dire: “questo mi è venuto proprio bene”?
Tutti!! Ahahahah
Quando e come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Mi sono avvicinato da piccolo a più riprese, poi in adolescenza con la mia prima band capii che questa sarebbe stata la mia vita.
Grazie per il tuo tempo chiudi l’intervista come desideri.
È inutile rimpiangere ciò che è stato. È inutile punirsi per i propri errori.
È inutile pensarsi sempre la solita persona. Ogni giorno è costante cambiamento. Accettiamolo per stare bene