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Recensioni

Stanislao Sadlovesky: il loro viaggio profondo nell’inconscio con “Il declamatore”

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“Il declamatore” è il debut album dei Stanislao Sadlovesky, un viaggio profondo nell’inconscio, una vera e propria esperienza sensoriale che trascende i confini della musica convenzionale. Composto da 10 tracce, questo lavoro si presenta come un’uscita da un’anestesia totale, da un coma farmacologico, da una sedazione. È un trascorso post-operatorio, post-traumatico. È coscienza smarrita, non persa. Tra le ciglia e le pupille rimangono dei residui di ricordi, inafferrabili. È galleggiare nel Mar Morto. Eterna conversazione con sé stessi. È Verbo e Percezione. Un teatro anatomico mentale, sfiorato dalle interferenze del mondo. Una risonante solitudine dechirichiana. Riaffiorano pensieri sconnessi o semplicemente non esternabili. Odissee post-industriali e notti bianche apocalittiche. Nulla sarà più come prima. È sinfonia metafisica, una seduta di psicagogia. È il demiurgo delle stanze dell’inconscio. La voce che arriva da un Altrove soggiornante dentro noi. È diegetica in differita. 

C’è un momento specifico che ricordate come l’inizio della vostra carriera musicale?

Come Stanislao Sadlovesky è stato quando abbiamo deciso di tentare questo esperimento a due, questa fusione di suoni e parole. La canzone prototipo è stata Trappola per Topi. Ci ha fatto dire proviamoci, continuiamo, vediamo come può proseguire.

Ci sono temi o messaggi ricorrenti che emergono nelle vostre composizioni musicali?

Se ci sono non sono né voluti né appositamente ricercati. Tutti i testi sono arrivati velocemente, imponendosi, e praticamente non hanno ricevuto modifiche. In questo senso potrebbero rappresentare un compatto periodo di ispirazione.

Come valutate l’evoluzione artistica della vostra band?

Siamo al primo album per cui di evoluzione vera e propria si potrà parlare eventualmente solo se produrremo altro materiale. Riteniamo comunque il progetto un passo in avanti dal punto di vista sperimentale e di esigenza creativa rispetto a ciò che solitamente realizziamo separatamente. È stata l’occasione per metterci in gioco perseguendo l’innovazione.

Qual è la vostra canzone preferita da eseguire dal vivo e quali sono le ragioni dietro questa preferenza?

Al momento Stanislao Sadlovesky è un progetto da studio, o, meglio, da cameretta, però abbiamo già in mente un eventuale proposta live, idealmente molto visiva. Non sappiamo ancora quando e se la realizzeremo, ma abbiamo già avuto molte richieste in tal senso.

Qual è stata l’origine dell’idea per il vostro nuovo album “Il Declamatore”?

L’album è figlio della voglia di creare qualcosa di diverso, al di là delle mode, dei tempi e dei luoghi. È la concretizzazione di un periodo creativo che due amici si sono divertiti a realizzare.

Quali sono i vostri obiettivi futuri?

Per ora ci concentriamo sulla promozione dell’album, affiancati dalla Overdub Recordings, per cui pensiamo a breve termine. Il futuro ulteriore può attendere.

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