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Intervista all’autore di “Inesorabilmente”. Giovanni Zavagno si racconta!

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Inesorabilmente” è il nuovo singolo di  Giovanni Zavagno,uscito in radio e su tutte le piattaforme streaming il 28 gennaio 2022. Ma chi è Giovanni? Conosciamolo più da vicino.

Come hai iniziato a fare musica?

La passione per la musica l’ho sempre avuta, sin da bimbo, quando a gambe larghe sedevo in prossimità di un giradischi ascoltando le canzoni dei beatles.
L’esplosione artistica si è rivelata verso i 14 anni quando per gioco mi sono messo a strimpellare una chitarra con sole 4 corde.
Ho capito che nonostante tutto, uno strumento poteva tornarmi utile per scrivere qualcosa di mio, e allora… eccomi dedito ad imparare i rudimenti della musica per iniziare a buttare giù qualche riga di testo musicato.
Quindi ecco le prime canzoni alle quali si sono susseguite molte altre sempre più elaborate e vicine alla mia personalità sino a trovare il mio stile.
I primi gruppi, le bands che ambivano a fare serate dapprima per gli amici, sono diventate un modo per imparare a stare sul palco ed il pretesto per fare conoscere le mie canzoni.

Quanto pensi sia importante avere una forte identità musicale?

Per quanto mi riguarda io mi definisco un artigiano della musica, sono un cantautore che scrive canzoni per il piacere di farlo e sono contento se nella mia assoluta normalità riesco a raggiungere dei cuori sparsi qua e là fuori da casa mia e lo faccio con tutta l’umiltà di cui sono in grado.

Riconosco però che oggi più che mai un musicista deve avere una propria personalità che lo contraddistingua perché il mercato musicale è piuttosto vasto e offre moltissimo.

Gli ascoltatori vengono bombardati da suoni e immagini  d’ogni tipo, l’offerta raggiunge migliaia di singoli che escono tutti i giorni e pertanto se vuoi emergere devi avere qualcosa che non tutti hanno.

A volte non basta il cosiddetto fattore x, devi avere la fortuna di trovarti al posto giusto nel momento giusto.

Parlaci di “Inesorabilmente”, come è nato?

È una canzone parzialmente autobiografica scritta insieme a Valeria Rossi che mi ha dato il cosiddetto “la” per cominciare.

Ci siamo conosciuti su Facebook e quasi per gioco le inviai alcune mie canzoni che con grande gentilezza ascolto’ positivamente.

Ci scambiammo numeri telefonici ed indirizzi mail e successivamente fece in modo di ispirarmi attraverso alcune sue frasi scritte in un taccuino.

Quelle frasi divennero per me una dolce ossessione, tanto che nel giro di poche ore venne alla luce il brano.

Inesorabilmente descrive un tormentato vivere alla giornata intriso di ricordi del passato che soprattutto si riferiscono al periodo della mia fanciullezza.

I ricordi di una madre che per quanto fosse stata presente  non ha saputo trasmettermi quella sicurezza che mi avrebbe reso forte e uomo.

Ma io non la colpevolizzo, so che nonostante tutto qualcosa ci ha messo lo zampino, un destino che mi avrebbe da sempre segnato e che nonostante tutti gli sforzi non sarebbe cambiato.

Ma come dicevo prima si tratta di una canzone in parte autobiografica, e mentre io nella realtà sono riuscito a prendere in mano la mia vita, il protagonista, al contrario, decide di farla finita e raccoglie tutto il suo coraggio per abbandonarsi alla morte.

Sono quindi partito da un’idea di base riferita alla mia esistenza immaginando come qualcun altro si sarebbe potuto comportare se si fosse trovato nella medesima situazione.

 

Cosa significa per te fare musica?

Scrivo per necessità e non su commissione.

Scrivo perché sento d’avere qualcosa da dire.

Lo faccio perché mi piace e mi diverte.

Amo creare delle situazioni mie personali che però successivamente scopro essere storie di molti e allora diventano le canzoni di tutti.

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